Chiesetta operaia e Quartiere Lotto B
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Chiesetta operaia e Quartiere Lotto B
I primi passi di Carbonia, tra lavoro, socialità e religione
Nel cuore della storia di Carbonia, il Quartiere Lotto B racconta i primi passi della città, tra fatica, socialità e religiosità. Negli anni ’40, con la città che cominciava a farsi strada nel panorama industriale, migliaia di operai si riversarono a Carbonia per contribuire alla sua crescita.
Era un periodo di grande trasformazione, e in questo contesto nacque un importante quartiere dormitorio, dove gli operai alloggiavano dopo le lunghe e faticose giornate di lavoro nelle miniere e nei cantieri. Il Quartiere Lotto B fu testimone di una vita intensa e piena di speranza, segnata anche dalla nascita della Chiesetta operaia, un simbolo della fede e della coesione sociale di quegli anni.

La Chiesetta operaia
La fondazione del quartiere Rosmarino rappresentò un momento cruciale nella storia di Carbonia, offrendo agli operai un luogo in cui poter esprimere la propria fede e ritrovarsi come comunità. Nel 1947, grazie a Don Vito Sguotti, il quartiere fu consacrato alla Beata Vergine Addolorata e la messa si svolse inizialmente in un ex camerone, situato vicino al Dopolavoro rionale. La cappella, progettata dall’architetto Granata, fu impreziosita da un campaniletto “a vela” che racchiude una piccola campana, mentre all’interno vennero realizzati un altare in muratura e delle balaustre, e fu persino acquistato un armonium.
Dalla Chiesa di San Ponziano giunse in dono una statua della Beata Vergine Addolorata; con il tempo arrivarono anche altre offerte devozionali, come la statua di San Giovanni e il Crocifisso ligneo. Nel 1953, la gestione della cappella passò ai religiosi dell’Opera di Don Luigi Orione – i Figli della Divina Provvidenza – e il 28 ottobre di quello stesso anno la struttura di Rosmarino divenne ufficialmente parrocchia con il titolo di Beata Vergine Addolorata.
La cosiddetta “Chiesetta operaia”, ormai sconsacrata, rimase in uso fino al 1958, anno in cui fu completata la nuova chiesa parrocchiale. Oggi, quest’area ricca di storia e di significati religiosi fa parte del progetto di riqualificazione avviato dal Comune di Carbonia insieme al Lotto B. Il recupero di questo patrimonio architettonico e spirituale testimonia l’impegno di Carbonia nel valorizzare le proprie radici, trasformando luoghi un tempo destinati alla vita operaia in mete di interesse storico-culturale per residenti e visitatori.
Il Quartiere Lotto B
Nato come quartiere-dormitorio per le centinaia di operai che, nei primi anni della fondazione di Carbonia, contribuivano a plasmare la nuova città, il Quartiere Lotto B visse un’intensa stagione di fermento. Qui gli operai edili, terminata la lunga giornata di lavoro, trovavano un alloggio semplice ma funzionale, pronto ad accogliere anche minatori e persone prive di un nucleo familiare stabile.
Le abitazioni, progettate dall’Ufficio Tecnico dell’ACaL, si distinguevano per la loro essenzialità e i mattoni a vista, tratti che conferiscono al Lotto B una fisionomia riconoscibile e che, ben presto, lo fecero emergere come uno dei quartieri più poveri e disagiati di Carbonia.
Costruito ai piedi del colle Rosmarino, delimitato da via Sicilia, le sue traverse, via Tirso e Piazza I Maggio, il Lotto B offriva condizioni di vita spesso precarie, al punto che si rese necessario più volte l’intervento di disinfestazione, così come il supporto delle forze dell’ordine per gestire l’inevitabile tensione generata dalla convivenza forzata. Nonostante queste difficoltà, il quartiere rimase un punto di riferimento per la manodopera cittadina fino al 1943, anno in cui molti operai vennero trasferiti nei primi alberghi operai, mentre gli stabili del Lotto B furono convertiti in presidi militari.
Tra gli elementi significativi di questa realtà spicca il Dopolavoro rionale di Piazza I Maggio, ospitato nel caseggiato n. 5: un centro ricreativo essenziale per la socialità del quartiere e annesso a un locale di distribuzione di bevande. Inaugurato il 6 aprile 1941 e intitolato alla medaglia d’oro Ernesto Zorcolo, fu chiuso definitivamente il 30 settembre 1966. La sua storia racchiude un prezioso frammento della vita operaia di Carbonia, svelando come il lavoro e la socialità si intrecciassero nel frenetico tessuto urbano di una città in rapida crescita.
Oggi, la memoria del Quartiere Lotto B sopravvive nelle sue strade e in alcuni edifici che testimoniano il suo passato operaio. Il Comune di Carbonia, sensibile alla valorizzazione del proprio patrimonio storico, ha incluso il Lotto B in progetti di riqualificazione, affinché questi luoghi continuino a raccontare un capitolo significativo della storia mineraria e architettonica della città.
Un tuffo nella storia durante le vacanze nel Sulcis Iglesiente
Visitarlo significa non solo scoprire l’aspetto storico e sociale di Carbonia, ma anche immergersi in una Sardegna che racconta una parte meno conosciuta ma altrettanto affascinante. La Chiesetta operaia e il Quartiere Lotto B sono simboli di una comunità che ha lavorato, pregato e vissuto insieme, costruendo la città di oggi. Questi luoghi offrono l’opportunità di esplorare il cuore pulsante della Sardegna, scoprendo una Sardegna diversa, ricca di storie e di tradizioni.